I due bipedi scesero dal Mostro per procurargli il cibo. Il giorno precedente altri bipedi avevano provveduto a riempire i contenitori che in quel momento i due servitori del Mostro stavano accostando alle sue fauci spalancate. Esso afferrò il contenitore con le sue zampe e il cibo sparì in pochi secondi tra i rumori cavernosi dei suoi succhi gastrici. Ma il Mostro non era ancora soddisfatto e chiedeva altro cibo, per cui proseguì nel cammino, fermandosi poco dopo di fronte al successivo contenitore.
Nel frattempo piccoli quadruruoti si erano allineati dietro al Mostro. Timorosi delle sue maggiori dimensioni, restavano fermi in silenzio di fronte alle ormai consumate manovre dei servitori bipedi che invano cercavano di contenere la fame insaziabile del Mostro.
Alla guida del quinto quadruruote mio padre si voltò verso di me e disse:
« Se questo camion della spazzatura non si spiccia, arriveremo tardi a scuola…»